Un giorno mio figlio, mentre teneva in mano un peluche che mi raffigurava, mi disse: "Sbob" ... in effetti mio figlio non parlava, ma mi avrebbe voluto dire: "Ma papà, tu che sei stato cacciatore, venditore porta-a-porta, visagista delle dive, gigolò, operaio all'Italgel, punta della nazionale dello Zambia... hai fatto tutto nella tua vita. Che cosa farai adesso?"
Naque così il Dennis Lota Jazz Quartet, una combricola di amici calciatori con la passione per la musica, le belle arti e il Martini rosso. Queste passioni che li accomunano li portano tutte le domeniche ad abbandonare i ritiri delle squadre in cui militano, e a vestire un’altra maglia, l’unica maglia che davvero onorano.
E’ con questi intenti che si apprestano ad affrontare un altro durissimo anno, che li porterà pian piano a maturare, ad affrontare le loro paure, a conoscere nuovi locali e tipe da sballo, a provare cocktail sempre più alcolici e cibi sempre più etnici. In pratica, un anno che li renderà uomini veri.
Sono venticinque amici, tutti rigorosamente etero, tutti con dei figli sulle spalle sparsi per il mondo, tutti con il vizio delle paglie e del gioco duro, ce la metteranno tutta per regalare spettacolo ai propri fierissimi tifosi e per regalare una pista da skate ai bambini dello Zambia. Affronteranno 11 valorosissimi team, tutti con la stessa tenacia e con lo stesso svarione, siano essi nuovi incapaci allenatori (sodalizio Parise/Beghi e l’enigmatico Vernazza) o sia l’irridato e pluribattuto avversario di sempre (Follabowen Colantoine)…
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